Negli ultimi anni si parla moltissimo di narcisismo, narcisismo patologico e dipendenza affettiva.
Nell’ immaginario collettivo il narcisista è una persona “piena di sè”, con una notevole autostima, vanitosa e superficiale.
Il termine infatti, non dimentichiamocelo, deriva da Narciso, che si specchiava nelle acque per ammirare la sua bellezza, nel famoso mito di Ovidio.
In realtà e in clinica, il narcisismo può essere correttamente definito come:
un disturbo di autoregolazione della propria autostima che si manifesta nelle relazioni.
I soggetti affetti da narcisismo lottano continuamente per mantenere alta, o comunque accettabile, la propria autostima, ma lottano in modo disfunzionale.
A seconda delle forme cliniche si assiste a una oscillazione tra senso di grandiosità e senso di nullità (svuotamento).
Una relazione sana è caratterizzata da molti elementi, quali:
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empatia
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interesse genuino per bisogni e idee altrui
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capacità di tollerare l’ ambivalenza
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capacità di riconoscere il proprio contributo nei conflitti.
Per il paziente narcisista invece l’ altro viene vissuto come un oggetto che non ha esigenze proprie , ma che serve per soddisfare i propri bisogni.
Il paziente narcisista alterna l’ idealizzazione per l’ altro (se in quel momento soddisfa i suoi bisogni) alla svalutazione ( se non li soddisfa), fino ad arrivare anche ad agiti aggressivi, verbali o fisici.
Le relazioni con soggetto affetto da narcisismo non possono mai essere relazioni sane.
Esistono due tipologie di narcisismo:
Narcisista inconsapevole |
Narcisista ipervigile |
Non è interessato alle reazioni altrui |
È molto sensibile alle reazioni altrui |
E’ arrogante |
E’ inibito |
Concentrato su di sè |
Concentrato sugli altri |
Ama essere al centro dell’ attenzione |
Non ama essere al centro dell’ attenzione |
Difficilmente viene ferito |
Viene spesso ferito |
Può avere agiti aggressivi |
Raramente ha agiti aggressivi |
Come si può dunque notare dalle caratteristiche sopra menzionate è impossibile e improprio parlare di un unico tipo di narcisismo, avendo caratteristiche molto differenti; entrambi però usano l’ altro: o in modo manipolativo e aggressivo (nel narcisista inconsapevole) o in modo da ricevere continue rassicurazioni sul proprio valore, assecondando dunque l’ altro, ma non per il benessere dell’ altro, bensì per ricevere in cambio elogi e dunque accrescere una autostima molto carente (nell’ ipervigile).
Trattamento:
le terapie con i soggetti affetti da narcisismo funzionano bene a condizione che vengano stabiliti patti chiari e condivisi, già dalle prime sedute.
I pazienti narcisisti possono trarre beneficio soprattutto dalle terapie psicodinamiche e psicoeducazionali.
In amore.
Il rapporto con un paziente narcisista è faticoso e doloroso. Spesso i partner dei narcisisti hanno problemi di dipendenza affettiva e vanno anch’ essi sostenuti con interventi di psicoterapia.